期刊名称:Il Capitale Culturale : Studies on the Value of Cultural Heritage
电子版ISSN:2039-2362
出版年度:2019
期号:9
页码:415-446
DOI:10.13138/2039-2362/2196
出版社:Università di Macerata
摘要:Il paper presenta il modello dell’Area archeologica di Poggio del Molino a Populonia (Piombino, LI) attraverso l’intervento dell’Associazione culturale Past in Progress che ha, nel tempo, acquisito una grande rilevanza, soprattutto a livello internazionale: dal 2008 al 2018, i partecipanti che hanno condiviso “attivamente” l’esperienza archeologica populoniese sono stati oltre duemila. Oggi, a Poggio del Molino è in corso la realizzazione di un Parco di Archeologica Condivisa (PArCo), il primo in Italia. Caratterizzato da un grande set d’offerta didattica, contenutistica ed esperienziale, il PArCo agirà mediante la strutturazione di “esperienze” autentiche e once-in-a-lifetime per rispondere ai bisogni di turisti, volontari e visitatori extra-territoriali. Forse in un mondo in cui i viaggiatori sono “cittadini temporanei”, attrarre un turismo consapevole unito alla capacità di generare valore sono le vere frontiere naturali e contemporanee dell’archeologia pubblica. This paper outlines the management strategy implemented by the cultural association Past in Progress over the archaeological area of Poggio del Molino near Populonia (Piombino, LI). Since 2008, Past in Progress’s model has achieved particular success at the international level, with more than 2,000 participants having taken an “active” share in archaeological experiences in the territory of Populonia. More recently at Poggio del Molino, developments have been initiated to transform the area into a “Shared Archaeology Park” (Parco di Archeologia Condivisa/PArCo), the first in Italy. Characterized by a diverse set of didactic, content-based, and experiential amenities, the PArCo will serve to structure authentic and “once-in-a-lifetime” experiences, responding to the needs of tourists, volunteers, and non-local visitors. In a world in which travelers function as “temporary citizens”, generating a form of tourism which is both conscious and capable of creating real value is the real “next frontier” of public archaeology.